Il digitale per un mondo più equo e inclusivo
8 marzo, giornata internazionale della donna. Questa data mi ha messo sempre un pò in imbarazzo. Mi sono sempre chiesta: perchè? Perché dobbiamo celebrare le donne forti, le scienziate, le artiste, quelle che hanno combattuto per diritti politici, sociali, economici. Perché proprio loro e non le loro cause? Mi giravo intorno – infatti – e vedevo solo donne forti, intelligenti, sicure. Troppo tardi ho capito che sono stata solo fortunata.
In un aspetto però sono stata coinvolta: lavoravo nell’IT un tempo e i miei colleghi erano per lo più uomini; le donne in genere facevano le segretarie. Adesso va meglio: le ragazze scelgono studi tecnologici e nessuno consiglia loro l’insegnamento, “perché sei donna e poi con i figli….”.
Però ancora non ci siamo: le donne sono sottorappresentate nelle carriere STEM e profili come quelli di Carrozza e Giannotti sono ancora un’eccezione: troppo poco le donne partecipano alla progettazione e alla governance tecnologica.
Mi sembra quindi importante l’iniziativa promossa quest’anno dalle nazioni Nazioni Unite “DigitALL: innovazione e tecnologia per l’uguaglianza di genere”, anche con l’intento di dare riconoscimento a tutte le donne e le ragazze che stanno sostenendo il progresso della tecnologia trasformativa e dell’educazione digitale.
Il digitale – noi di Ed-work ne siamo convinte – offre molti strumenti ed opportunità all’emancipazione globale delle donne e di tutti i gruppi emarginati. Dall’apprendimento digitale sensibile al genere fino all’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva facilitata dalla tecnologia, il digitale può contribuire a rimuovere molte forme di disparità e disuguaglianza.
Se solo fosse più sicuro! Perché anche questo è un tema da mettere in agenda: troppe donne e troppe ragazze sono costrette ad uscire dai loro spazi digitali vittime di violenza di genere online
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by Angela Ferraro, esperta digitale ed educatrice