Un’attività sul volontariato per finire la scuola con curiosità
Siamo a Napoli, nel cuore di Napoli, tra i suoi vicoli stretti e i numerosissimi striscioni azzurri che riempiono la città dopo la vittoria dello scudetto. E’ inizio giugno, e ci troviamo in una quinta elementare per l’ultimo incontro del progetto “Eureka! Laboratori di peer tutoring” presso l’Istituto Comprensivo Campo del Moricino, progetto che abbiamo promosso in collaborazione con Save The Children Italia in 4 scuole di 3 città (per saperne di più, clicca qui)
Dopo tanti pomeriggi passati a comprendere meglio la logica matematica attraverso l’aiuto tra pari di diverse età (bambini/e di prima e quinta elementare), ci ritroviamo per l’ultima volta.
Chi è del posto sà: a Napoli la scuola tradizionalmente finisce l’ultimo venerdì di maggio…da sempre! Nonostante la data di fine ufficiale sia sempre dopo (10 giugno), le classi si svuotano prima, complice il caldo, ma soprattutto l’odore del mare e il desiderio delle meritate vacanze. Non tutte le classi però: quando le maestre sanno cogliere la loro curiosità, allora i bambini sono sempre presenti.
E questo, per fortuna, è il nostro caso.
I bimbi e le bimbe delle altre classi erano curiosi di sapere di più: cosa fanno dopo scuola i nostri compagni con quella strana maestra carica di carte, attrezzi, robot e giochi?
Così, per questo ultimo incontro, decidiamo – con la maestra – di soddisfare la loro curiosità. Svolgiamo tutti insieme l’ultimo incontro, raccontando cosa facevamo e perché. Ma soprattutto pensiamo di chiudere con un’attività di cittadinanza attiva, per coinvolgere bimbi/e in una riflessione sul senso dell’impegno e dell’aiuto. Lo stesso che abbiamo coltivato, fra tutor e tutee, durante i nostri incontri.
Riportiamo di seguito l’attività che abbiamo organizzato e che è stata molto apprezzata da bambini/e e maestra.
Prima parte: presentazione di Save The Children e del Terzo settore
Tempo: 30’
Mostriamo ai partecipanti delle slides su Save The Children, che presentiamo a partire dalla figura della giovane Eglantyne Jebb e del suo impegno per i diritti di bambini/e, che si è tradotto nella prima Carta dei diritti del Bambino. Durante l’anno hanno infatti studiato la “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” e quindi è sembrato utile valorizzare quanto già fatto. Riflettiamo quindi insieme sulla figura del Volontario: chi è? Perché lo fa? In che modo il suo ruolo è legato al tema della cittadinanza attiva? Nella relazione di aiuto quali sono i valori che lo guidano?
Seconda parte: Metaplan su Rispetto ed Ascolto
Tempo: 30’
Insieme focalizziamo i due valori fondamentali di cittadinanza : Rispetto e Ascolto, che il volontario deve sempre praticare in qualsiasi relazione di aiuto.Realizziamo quindi un metaplan in cui ciascun bambino rappresenta su un Post It la propria visione di questi due valori. Leggiamo insieme quanto scritto e condividiamo le opinioni più significative. Bambini/e sono entusiasti di poter esprimere la loro opinione ed orgogliosi di appendere il proprio post-it al cartellone
Parte 3 Anche io posso: la carta dell’impegno.
Tempo: 45’
Stabilito di nuovo l’ordine dopo tanta eccitazione, continuiamo ad indagare sul tema: quali altre organizzazioni di volontariato? Vengono fuori tanti nomi: Croce Rossa, WWF ecc.
Vediamo anche un cortometraggio: lui è un pigro protagonista, sempre con le mani in tasca. E’ sempre un po’ triste, anzi arrabbiato. Una risoluta vecchina in difficoltà è la sua occasione per scoprire cosa può fare una mano in più. E per ritrovare il sorriso.
Il Video piace molto a bambini/e, che iniziano a volersi attivare anche loro. Chiediamo quindi se vogliono essere volontari, per un giorno. L’entusiasmo è contagioso.
Consegniamo quindi loro la carta dell’impegno, in cui devono formalizzare l’impegno che hanno personalmente e volontariamente assunto:
Durante la condivisione degli impegni individuali riflettiamo sulla differenza tra un buon proposito (la volontà generica di fare del bene) e l’impegno, che invece implica un’attività concreta di cura di una specifica persona che ne può averne necessità.
Fase 4 Le carte della solidarietà
Tempo: 15’
Riflettiamo ancora sul video e su come il volontariato possa essere virale e così le buone azioni: una tira l’altra. Ragioniamo altresì su come sia importante conservarne testimonianza, per noi stessi e per gli altri. A tal scopo consegniamo loro la carta della solidarietà con cui, una volta svolta la “buona azione” per cui si sono impegnati possono anche “registrarla” e farla “passare di mano”.
La carta infatti contiene un Qr code che rimanda al seguente link. https://forms.gle/5MGyNhSmEVWovc6H7
Si tratta di una vera e propria “catena di Sant’Antonio”: una volta eseguita l’azione e registrata, la carta diventa un testimone che passa nelle mani della persona che è stata aiutata, per generare altre mille connessioni di aiuto.
Ci salutiamo alla fine, con un sorriso che è anche di speranza e di fiducia, verso questi bambini e bambine che stanno crescendo.
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